Welfare aziendale
28 Apr 2023
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10 esempi di benefit aziendali per il benessere dei dipendenti

Maggiordomo aziendale, banca del tempo, palestra, mercato a km zero, auto aziendale, car sharing: ecco alcuni esempi di welfare che migliorano il work-life balance ma anche produttività e brand reputation
Autore
Cristina Maccarrone
esempi di welfare aziendale

Cosa si intende per benefit aziendali? Quando se ne parla, di solito il pensiero corre ad alcuni vantaggi più “universalmente riconosciuti” come i buoni pasto e l’assistenza sanitaria integrativa.
Certo, questi sono dei benefit aziendali di tutto rispetto, ma c’è da dire che il welfare aziendale ha fatto passi da gigante – anche in Italia – ed è per questo che le imprese possono offrire ai propri dipendenti beni e servizi differenti, che si affiancano, cioè, a quelli di natura economica. 

Tra questi ci sono 10 benefit aziendali:

  • il maggiordomo aziendale
  • la banca del tempo
  • sportello per consulti psicologici
  • cure termali
  • palestra e yoga
  • car sharing e mobilità condivisa
  • auto aziendale a uso promiscuo
  • appartamento aziendale
  • mediateca,
  • mercato a km zero.

Questi sono solo alcuni esempi di welfare aziendale che è possibile offrire ai dipendenti per facilitare la conciliazione tra vita privata e lavoro.
Tutti benefit che, negli ultimi anni, hanno conosciuto un incremento piuttosto significativo, sia dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. 

Vediamo nel dettaglio i benefit che puoi attivare per migliorare la produttività e il benessere dei tuoi dipendenti.

Il maggiordomo aziendale: oltre il risparmio di tempo

È una figura “tuttofare” reclutata direttamente dall’azienda che si occupa di sbrigare faccende quotidiane di vario tipo per conto dei dipendenti. 

Per dirne qualcuna: il pagamento delle bollette, la spesa al supermercato, stirare le camicie, il lavaggio dell’auto, il disbrigo di pratiche burocratiche, il ritiro di farmaci e analisi cliniche etc. 

Il maggiordomo aziendale o se vogliamo dirla alla francese, il “concierge”, prende dunque nota delle commissioni da fare per conto di ciascun lavoratore e le esegue entro un tempo prestabilito

Un bel risparmio di ore per i lavoratori perché porta avanti tutte quelle incombenze quotidiane che possono incidere sulla giornata lavorativa sia di dipendenti che di manager. Con vantaggi consistenti sia in termini di produttività che di benessere aziendale oltre che in ottica di employer branding e brand reputation

 
 

Lato produttività: se c’è una persona che sbriga le pratiche al posto dei tuoi dipendenti, difficilmente questi chiederanno permessi per andare in lavanderia o pagare una bolletta. Così come saranno puntuali alle riunioni e riusciranno più facilmente a rispettare le consegne. 

Questo incide anche dal punto di vista del benessere del personale: magari finirà prima il lavoro o lo farà per tempo e potrà tornare dalla sua famiglia senza dover andare a destra e a manca.

Inoltre ha, come dicevamo, una ricaduta diretta in termini di employer branding: per un professionista interessato a lavorare nel tuo settore, sapere che c’è un benefit di questo tipo può essere un motivo per scegliere la tua azienda.

La banca del tempo favorisce scambio e collaborazione

Il tempo è denaro? Non c’è dubbio. Allora chi ne ha un po’ a disposizione, fuori dall’orario di lavoro, può scegliere di metterlo a disposizione dei propri colleghi per fare diverse attività: lezioni di vario tipo (musica, fotografia, disegno…), piccoli lavoretti in casa, baby sitting ecc. La ricompensa non è in soldi ma in prestazioni: se tu mi fai qualche lezione di cucina, io mi occupo dei tuoi bimbi per una sera, e così via.

Le ore donate e quelle utilizzate vengono amministrate attraverso una “banca del tempo”, la cui creazione e gestione sarà supportata dalla tua stessa azienda per favorire uno scambio virtuoso tra i dipendenti. Questo strumento, in alcuni casi, è anche usato per fare volontariato aziendale.

La banca del tempo all’interno di un’azienda funziona così: o viene allestita una piattaforma ad hoc o si usa la Intranet aziendale per dare la possibilità ai dipendenti di capire quali sono i servizi che i colleghi possono offrire, in quali giorni e in quali orari e cosa piacerebbe loro ricevere in cambio. 

Anche questo è un esempio di benefit che funziona e che, peraltro, va oltre rispetto al maggiordomo aziendale. In che modo? Favorisce la collaborazione tra le tue persone, ne aumenta la conoscenza reciproca e accresce il senso di appartenenza all’azienda.

Lo sportello per consulti psicologici e legali dedicato alle famiglie

Nelle famiglie di chi lavora ci possono essere problemi piccoli e grandi: dal dover affrontare una controversia legale a un disagio psicologico. Da una crisi di coppia alle difficoltà nel gestire un figlio adolescente.

Così, alcune aziende hanno iniziato ad attivare servizi di supporto spesso telefonico ma anche online attraverso esperti che offrono consulenza e assistenza ai lavoratori su questioni che li riguardano da vicino, psicologiche o legali. 

Anche questo è un modo per favorire il work-life balance, far star meglio il tuo dipendente e averne una ricaduta sia in termini di produttività – si lavora meglio quando si è più tranquilli mentalmente – oltre che per rendere la tua azienda il “posto ideale dove voler lavorare”. 

Le cure termali per la salute fisica e mentale

Quanto ai centri termali e cure per la salute attraverso l’acqua, in Italia non mancano le imprese che offrono ai propri dipendenti ingressi in strutture che utilizzano i benefici a fini terapeutici.

Un modo per far riacquistare salute al corpo, garantendo uno stato di relax alla mente. Fra i possibili benefit per i lavoratori, dunque, ci sono trattamenti terapeutici e altri servizi curativi a base di acque termali.

Palestra e yoga per rendere i dipendenti più contenti

Collegata alla spa c’è la palestra aziendale che viene incontro a tutti quei dipendenti che non hanno il tempo di andare in palestra, ma vorrebbero farlo. 

È un benefit aziendale molto apprezzato perché il lavoratore può frequentarla negli orari che vuole, in pausa pranzo o andare una mezz’oretta prima di una riunione importante. Ecco perché molte aziende hanno deciso di costruirla all’interno della propria sede, se ovviamente hanno lo spazio per farlo. 

Una buona alternativa può essere quella di offrire corsi di yoga in azienda. In questo caso, non servono grandi spazi, quel che conta è che ci sia una sala vuota o poco arredata e il mettere a disposizione dei dipendenti tappetini, cuscini ed eventuali copertine per la fase di rilassamento. 

 
 

Sia la palestra che lo yoga hanno una ricaduta diretta sul benessere, com’è evidente, ma anche sulla produttività visto che lo sport aumenta la produzione di endorfine che fanno essere più contenti e pronti ad affrontare il resto della giornata lavorativa. 

Non tutte le aziende hanno nelle proprie sedi spazi da dedicare a queste attività o, visto l’aumento dello smart working, si può preferire la possibilità di lasciare i dipendenti liberi di scegliere la propria palestra di fiducia o una struttura più possibile vicina all’abitazione del dipendente.

Per questo la soluzione più efficace possono essere i voucher per il welfare aziendale, che rendono accessibili i servizi presso un’ampia rete di strutture convenzionate senza alcun anticipo di denaro da parte del dipendente e consultabili dalla piattaforma dedicata ai flexible benefit come Edenred Welfare.

Car sharing e mobilità condivisa

Tra gli esempi di welfare aziendale rientra anche il car sharing aziendale, chiamato anche corporate car sharing, un tipo di mobilità sempre più utilizzata tra i privati che può dare tanti vantaggi anche alle aziende e ai dipendenti.

Innanzitutto perché si ragiona nell’ottica della condivisione di un’auto che non è di proprietà di chi la utilizza, ma è messa a disposizione da una società che la dà a noleggio.

Un tipo di mobilità sostenibile che, lato azienda, consente di risparmiare sui costi e di ottimizzare l’uso della flotta aziendale, oltre a strizzare l’occhio all’ambiente.

Lato dipendenti, condividere un tragitto – che sia per andare in ufficio o spostarsi da clienti e fornitori – vuol dire sfruttare al meglio l’auto aziendale senza che di fatto sia affidata a un singolo dipendente e condividerne quindi anche le responsabilità. Inoltre, si fa il viaggio insieme, ci si aiuta a essere puntuali ed è un’occasione per conoscersi meglio. 

In quest’ottica, Edenred ha lanciato Edenred Mobility, piattaforma modulare che tra i vari moduli interattivi ne ha proprio uno dedicato al car sharing con prezzi agevolati (Mobility Sharing).

In Edenred ogni giorno aiutiamo più di 80.000 aziende e P.iva accedi alla tua prima consulenza gratuita.

Auto aziendale a uso promiscuo

Sempre restando in tema di mobilità, un altro esempio di welfare aziendale è l’auto aziendale che può essere utilizzata in due diversi modi: esclusivamente per lavoro o a uso promiscuo.

Nel primo caso, come si può intuire, il dipendente usufruisce dell’automobile solo per spostamenti legati alla sua attività lavorativa pertanto deve consegnarla a fine giornata. Diventa un vero e proprio benefit, anzi un fringe benefit, quando l’auto aziendale è prevista per l’uso promiscuo. Non solo per il lavoro, dunque, ma anche per motivi personali. 

In questo caso il dipendente usa una vettura senza sostenere né i costi di acquisizione (acquisto diretto, noleggio o canone di leasing), né quelli di gestione (assicurazione, bollo auto,  manutenzione ecc…) come avviene per il lavoro, ma ha in più il vantaggio di poter muoversi in auto anche per andare a cena, in palestra, viaggiare ecc…

Come viene calcolata la percentuale di uso personale? Ci si basa sulle tabelle chilometriche dell’Aci: è considerato reddito del dipendente il 30% del costo che deriva dal percorrere 15mila chilometri in un anno con quel determinato tipo di automobile.

Per saperne di più ti rimandiamo al nostro articolo su fringe benefit e auto aziendale

L'appartamento aziendale per far "sentire a casa"

Tra gli esempi di welfare aziendale rientra anche l’appartamento aziendale, struttura abitativa di proprietà o di affitto dell’azienda che viene concessa in modo temporaneo ai dipendenti che si spostano per brevi periodi e svariati motivi. 

Nell’appartamento aziendale infatti possono alloggiare dipendenti che viaggiano continuamente in città o nazioni diverse da quelle dove ha sede l’azienda, così come può essere la soluzione ideale per l’alloggio temporaneo di dipendenti, ma anche clienti e fornitori, che provengono da sedi estere.
O ancora: si può scegliere un appartamento aziendale per quei venditori che hanno il compito di creare in una zona ben precisa una nuova base clienti. Così come può essere l’ideale per chi deve partecipare come relatore a convegni o workshop e con un appartamento si può sentire più a suo agio di quanto potrebbe fare in un hotel. 

Al di là dei motivi, che possono essere i più svariati, puntare su un alloggio aziendale può voler dire certamente risparmiare sui costi ma anche garantire a chi lo utilizza di avere tutti i servizi necessari per sentirsi come a casa. Anche mentre è in trasferta.

La mediateca per libri e film da prendere in prestito

Uscire dall’ufficio (o dalla fabbrica) e passare a consultare il catalogo aziendale di libri, film da prendere a noleggio prima di tornare a casa. O semplicemente prendersi un po’ di tempo da dedicare alla lettura di un giornale. Dove farlo? In una mediateca.

Un luogo che non è raro trovare nelle aziende medio-grandi d’Italia e che può essere classificato come un benefit aziendale. 

Un posto che, poi, può diventare anche un punto di incontro per i dipendenti anche in ottica di team building.

Il mercato a Km zero per far acquistare prodotti di qualità

L’abitudine di comprare cibi genuini si diffonde sempre di più. E contemporaneamente, il tempo per acquistare prodotti di qualità, visti i ritmi delle città, si riduce. Ecco perché c’è chi ha pensato di organizzare mercatini settimanali a km zero direttamente all’interno dell’azienda in modo da fare spesa senza spostarsi dal posto di lavoro.

Le aziende possono organizzarsi in diversi modi: con gruppi di acquisto solidale o direttamente con rivenditori e fornitori che diventano garanzia di prodotti di qualità e strizzano l’occhio alla sostenibilità ambientale. In ottica di miglioramento della salute e benessere, poi, vanno anche i buoni pasto

Questo ha dei vantaggi in termini di tempo, di qualità del cibo, ma anche di riconoscimento degli ideali e del modo di vivere di chi presta particolare attenzione al cibo che consuma. Oltre ad avere una ricaduta diretta sul benessere fisico. 

Quelli che abbiamo visto sono alcuni degli esempi di un welfare aziendale in senso lato che ha come obiettivo quello di prendersi cura delle proprie persone, cercando allo stesso tempo di aumentare la brand reputation, la produttività ma anche di creare un clima aziendale favorevole.