Welfare aziendale
27 Gen 2024
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Benefit aziendali: quali sono e perché convengono alla tua azienda

Assistenza sanitaria, buoni pasto, buoni acquisto, buoni carburante e voucher per i servizi sono solo alcuni esempi di benefit aziendali. Scopri le varie tipologie, come vengono concesse ai dipendenti e i vantaggi anche per la tua impresa.
Autore
Cristina Maccarrone
benefit aziendali

Assistenza sanitaria integrata, buoni pasto, buoni acquisto buoni carburante e voucher per i servizi sono solo alcuni dei benefit pensati per venire incontro alle esigenze dei dipendenti e che rientrano nel cosiddetto welfare aziendale

Con queste due parole, come forse saprai, infatti si intendono quelle integrazioni alla retribuzione, non monetarie, che le aziende possono attivare per garantire il benessere dei lavoratori e affiancandosi, così, al welfare statale.
Integrazioni che influiscono sul potere d’acquisto del lavoratore e che hanno come obiettivo quello di migliorare la sua vita quotidiana, aumentando anche la sua produttività. Aspetti che ovviamente ricadono a cascata sull’azienda e che influiscono in ottica di brand reputation.  

Quelli che abbiamo citato prima sono solo esempi di benefit aziendali, ecco perché in questo articolo faremo una carrellata su alcune iniziative di welfare possibili che portano vantaggi ai dipendenti sì, ma anche alle loro famiglie. Oltre che alla tua stessa azienda.

Prima di entrare, però, nel merito, è bene ricordare quali sono le norme che regolano il welfare aziendale e i benefit connessi.

Cosa sono i benefit aziendali

I benefit aziendali, dunque, sono una serie di beni e servizi che la tua azienda fornisce al lavoratore al di fuori dallo stipendio mensile previsto in busta paga. Rientrano all’interno di un piano di welfare aziendale, riguardano vari ambiti e possono essere di diverse tipologie come, per esempio, i voucher welfare

Tra le numerose possibilità di servizi che si possono avere a disposizione:

Ecco quali:

  • Sanità: visite specialistiche, prestazioni, check up medici, trattamenti fisioterapici e odontoiatrici, controlli oculistici, medicina sportiva e alternativa.
  • Istruzione e formazione: corsi di lingua e di informatica, libri di testo, materiali didattici.
  • Assistenza familiare: Baby sitter, ludoteche, residenze per anziani e badanti.  fisioterapiche e infermieristiche. Ma rientrano anche i servizi di baby-sitting e nidi aziendali.
  • Trasporto pubblico: abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per il dipendente ma anche per i familiari (coniuge e figli) in situazioni particolari.
  • Viaggi: voli, hotel, pacchetti vacanza, appartamenti, B&B, vacanze con tour operator e agenzie di viaggio.
  • Cultura & tempo libero: attività culturali come cinema, spettacoli e concerti
  • Previdenza: versamenti al fondo di previdenza complementare aziendale e/o privato a cui il dipendente è iscritto.
  • Sport e benessere: abbonamenti in palestra, corsi sportivi, piscine, impianti sciistici, centri benessere.
  • Buoni acquisto: il dipendente può utilizzarli attraverso un’ampia rete di esercizi convenzionati per lo shopping, la spesa al supermercato e carburante. I buoni Edenred Shopping sono i più diffusi in Italia
  • buoni pasto: rappresentano il servizio sostitutivo di mensa e possono essere usati per la pausa pranzo e la spesa al supermercato. Ticket Restaurants® è il buono pasto più accettato e utilizzato.
  • mutui e finanziamenti: rimborso degli interessi passivi.

Quali sono i benefit aziendali più apprezzati dai lavoratori

Ma quali sono i benefit che i lavoratori apprezzano di più? Sembra che i dipendenti apprezzino molto di più quei beni e servizi che permettono di conciliare vita professionale e vita privata. Tra i migliori benefit aziendali ci sono dunque la possibilità di avere la lavanderia o la palestra vicino all’ufficio o all’interno di esso.

Differenza tra fringe benefit e flexible benefit

Quando si parla di benefit aziendali, bisogna inoltre fare una differenza tra i fringe benefit e i flexibile benefit

I fringe benefit sono i cosiddetti benefit “marginali”, ossia beni e servizi che vengono concessi dal datore di lavoro in modo discrezionale anche ad personam. 

Qualche esempio di fringe benefit? L’auto aziendale, il computer, lo smartphone aziendale e così via, solo per citarne alcuni. Si tratta dunque di compensi che fanno parte di quelle soluzioni alternative al reddito, pertanto sono soggetti a tassazione agevolata.

Per il 2024, la Legge n. 213 del 30 dicembre 2023 (conosciuta come Legge di Bilancio 2024) ha previsto l‘innalzamento della soglia di defiscalizzazione relativa ai fringe benefit. Sarà di 2000 euro per chi ha figli a carico (compresi quelli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi e affidati secondo le condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del TUIR), mentre per i dipendenti che non hanno figli il tetto sarà di 1000 euro.

Oltre questa soglia di esenzione, questi beni concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente.

I flexible benefit sono esonerati totalmente da imposte e contributi senza limiti di importo, quindi non incidono sul reddito del lavoratore, ecco perché c’è chi decide di convertire il premio di risultato in flexible benefit.

Le norme che regolano i benefit aziendali

Sono gli articoli 51 e 100 del TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi) a individuare e regolare quei servizi che non costituiscono reddito da lavoro dipendente, ma che possono aiutare i dipendenti nella conciliazione vita-lavoro, per fornire anche un sostegno alla salute, alla formazione e così via. 

Le leggi di stabilità del 2016, 2017 e 2018 hanno poi ampliato la possibilità di attivazione di piani di welfare aziendale grazie all’introduzione della possibilità di convertire in welfare i premi di risultato. Ma non solo: negli anni sono state inserite altre novità e definiti ancor meglio  i “confini” del welfare aziendale, introducendo tra questi, per esempio, il trasporto pubblico.

Come vengono concessi i benefit aziendali

I benefit aziendali possono essere concessi tramite 3 diverse modalità definite dalla normativa welfare a seconda della natura del servizio:

  • rimborso: il dipendente anticipa la somma di denaro e carica sul portale giustificativi, ricevute, scontrini delle spese che vuole portare a rimborso. Valgono anche se i giustificativi riguardano anni precedenti, purché le spese non siano state già portate in detrazione tramite il 730 dal lavoratore;
  • acquisto: il dipendente non anticipa denaro, ma usufruisce delle prestazioni tramite la piattaforma generando voucher e/o buoni acquisto da consegnare direttamente all’esercente al momento della transazione;
  • versamento: il dipendente decide se versare una parte o l’intera somma presente sul Conto Welfare al Fondo Previdenziale al quale è iscritto. È inoltre possibile, se previsto dal regolamento aziendale, effettuare versamenti alla Cassa Sanitaria per la copertura delle spese.
 
 

Chi ha famiglia apprezza sicuramente i nidi aziendali e gli spazi dedicati ai figli, ma anche gli orari flessibili di entrata e uscita e lo smart working.

Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Welfare 2023 di Edenred, la spesa in fringe benefit è stata triplicata rispetto all’anno scorso, raggiungendo ben il 60% tra chi ha meno di 30 anni, mentre è scesa al 32% tra gli over 60.
Al netto di questi risultati, è stato evidenziato come i fringe benefit siano cresciuti in maniera esponenziale, occupando il primo posto tra le voci di spesa dei flexible benefit, seguiti dall’area ricreativa e dall’istruzione.

I vantaggi dei benefit aziendali

Perché la tua azienda dovrebbe pensare a un piano di welfare e ai benefit annessi? I motivi possono essere i più svariati, tra questi ne individuiamo 4 che, a nostro avviso, non dovresti trascurare:

  1. i benefit aziendali ti avvicinano al tuo lavoratore e ti permettono di dare il tuo contributo nel migliorare la sua vita quotidiana. Ecco perché è bene ascoltare le sue esigenze e capire come puoi sostenerlo grazie a soluzioni adatte a lui;
  2. sono un riconoscimento concreto del lavoro dei tuoi dipendenti, un’integrazione dello stipendio, utilizzabile per le spese personali e familiari, che garantisce un aumento del potere d’acquisto;
  3. aumentano l’engagement del dipendente: ogni persona che si sente considerata e sostenuta nelle incombenze quotidiane o in situazioni delicate dal punto di vista della salute o della gestione familiare difficilmente lo scorda;
  4. migliorano l’employer branding e rendono la tua azienda un posto dove le persone vorrebbero venire a lavorare. Oltre a essere un modo per conquistare i dipendenti, sono un modo per attrarre candidati attivi, ma anche passivi (ossia chi non risponde ad annunci né invia CV perché è già occupato).

C’è inoltre l’aspetto fiscale da non trascurare: grazie ai benefit, è possibile ottenere importanti vantaggi fiscali in quanto sono deducibili dal reddito d’impresa.

Vuoi saperne di più sui benefit per i tuoi dipendenti?