Welfare aziendale
4 Gen 2021
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Welfare aziendale: un piano per tutte le misure

Il welfare aziendale può essere previsto in aziende di ogni dimensione. Ecco come funziona con e senza sindacati e le soluzioni a disposizione
Autore
Redazione
welfare aziendale e sindacati interni

Quali sono le imprese che possono proporre ai propri dipendenti un piano di welfare aziendale? Piccole, medie o grandi che siano, tutte le aziende possono prevederlo e c’è anche la possibilità di attivare il welfare aziendale senza accordo sindacale interno.

Non è quindi corretto credere, anche se sono in molti a farlo, che realtà aziendali di dimensioni ridotte non abbiano accesso a detassazioni o non possano proporre benefit ai dipendenti.

In questo articolo analizziamo le procedure di attivazione di un piano di welfare nel caso il sindacato sia presente o assente in azienda.

Welfare aziendale senza sindacati

Nelle aziende in cui le rappresentanze sindacali non sono presenti, ovvero in cui è previsto il welfare senza contrattazione interna, è sempre possibile istituire un’erogazione welfare “pura”.

Cosa significa? Che avviene senza la possibilità di scelta tra denaro e servizi detassati da parte dei dipendenti, in modo unilaterale, e cioè su decisione del datore di lavoro.

In questo caso, la stesura di un regolamento aziendale diventa utile affinché i costi sostenuti per l’erogazione di tutti i servizi offerti siano interamente deducibili dal reddito d’impresa.

Per prevedere l’erogazione di un premio di risultato che permetta la scelta tra denaro e servizi detassati, invece, è sempre necessario il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali.

Nel caso in cui l’azienda ne fosse sprovvista, è possibile far riferimento alla contrattazione territoriale che spesso ha previsto accordi quadro e tavoli di valutazione ad hoc per permettere anche alle aziende più piccine di detassare e offrire l’opzione di sostituzione in welfare dei premi di risultato.

A tal riguardo, infatti, la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 5 del 29 marzo 2018 chiarisce che:

 
 

“Qualora l’azienda sia priva di rappresentanza sindacale interna, potrà comunque recepire il contratto collettivo territoriale di settore e, conseguentemente, al ricorrere delle condizioni richieste, applicare l’imposta sostitutiva sui premi di risultato erogati in esecuzione di tale contratto territoriale”.

La consulenza di Edenred per il welfare delle piccole imprese

Anche le aziende più piccole possono avvalersi in ogni caso di alcuni servizi che un provider come Edenred mette a disposizione dei suoi clienti. Come, per esempio, la consulenza personalizzata a favore dell’impresa in vari step.

Si va dallo step iniziale con un sales che analizza bisogni ed esigenze per impostare un piano su misura, fino a prevedere un project management officer che segua il progetto dalla A alla Z (cioè dalla stesura alla conclusione).

Un importante vantaggio è anche che per tutta la durata del piano di consulenza, ossia dall’implementazione fino alla chiusura, viene fornito un supporto costante di specifiche professionalità, quali:

  • fiscale
  • marketing
  • trainer
  • assistenza IT
  • CRC (Centro relazioni clienti).

Welfare aziendale e accordi sindacali

Nelle aziende in cui esiste un sistema strutturato di relazioni sindacali si può strutturare premi di risultato detassabili e convertibili internamente. L’importante è prevedere nell’accordo la possibilità per i dipendenti di scegliere se ricevere beni e servizi al posto dei premi economici per gli incrementi di produttività.

La presenza di sindacati, inoltre, non influisce sulla possibilità per l’azienda di introdurre piani di welfare “puro”, sia in via negoziale all’interno di accordi sindacali, che per scelta unilaterale (e quindi senza accordo).

Inoltre, i contratti nazionali di categoria regolano la possibilità per i dipendenti di disporre di un piano di welfare. Per esempio il welfare del CCNL metalmeccanici mette a disposizione dei lavoratori a disposizione dei dipendenti di strumenti di welfare pari a un valore di 200 euro che possono essere utilizzati entro il 31 maggio 2021. E così di anno in anno fino al 2024.

Sempre più anche i sindacati infatti mostrano interesse e risultano favorevoli al welfare aziendale, consapevoli degli enormi benefici che ne derivano.
Non a caso il welfare aziendale sta guadagnando spazio e attenzione nella contrattazione sia nazionale sia decentrata. E questo perché favorisce il connubio vincente tra migliori risultati aziendali e il benessere crescente dei dipendenti.