Welfare aziendale
28 Feb 2018
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Welfare aziendale per gli artigiani: il progetto “Nuovo Sociale” di Confartigianato

Si chiama Nuovo Sociale ed è il progetto di welfare aziendale di Confartigianato per le PMI, spesso escluse dall’offerta pubblico-privata. Ecco come funziona e quali sono i servizi di welfare offerti.
Autore
Redazione
welfare per artigiani

Un sistema di welfare aziendale tagliato su misura per l’artigiano e in particolare per le tante piccole medie imprese del tessuto industriale italiano che spesso restano escluse dall’offerta pubblico-privata.

È “Nuovo Sociale” il progetto di welfare ideato da Confartigianato per promuovere lo sviluppo di servizi sociali in un’ottica maggiormente innovativa e inclusiva mettendo in connessione i diversi attori del territorio.

Nuovo Sociale: come viene incontro alle PMI e agli artigiani

“La dimensione delle ‘nostre’ imprese”, spiega Mario Vadrucci, direttore generale INAPA di Confartigianato “non ci consente di mettere in campo azioni simili a quelle dei cosiddetti grandi. Non siamo la Fiat o Luxottica: il nostro target aziendale è fatto di micro imprese che hanno meno di dieci dipendenti e che sono sparse su vasti e parcellizzati territori.
In questo senso è stato evidente come fosse necessario immaginare un welfare territoriale, in cui le nostre imprese potessero essere protagoniste ma che, specialmente nei piccoli centri, si integrassero al sostegno sociale”.

In campo, al momento, ci sono oltre 100 aziende attive in una trentina di province di Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Sicilia. E oltre 500 imprese sono pronte a realizzare piani nel 2018.

Per l’impresa i vantaggi sono numerosi: risparmia sui contributi e può dedurre fiscalmente i costi; migliora il clima di lavoro e la produttività, migliora la reputazione. Per i dipendenti e gli amministratori: aumenta il potere di acquisto, ma non la base imponibile.

I servizi di Nuovo Sociale per il territorio

ll servizio di welfare aziendale proposto è composto da tre anime: la prima di queste è la comunicazione e sensibilizzazione nei confronti delle imprese e nei confronti del loro territorio. “Il primo ostacolo, anche in questo caso, è far capire di cosa si sta parlando e quali vantaggi possono esserci per aziende e dipendenti” spiega Vadrucci.

Seconda anima: la consulenza. Come associazione, Confartigianato aiuta le imprese nella comprensione delle questioni giuslavoristiche, nella strutturazione di soluzioni personalizzate e nell’individuazione della strada più adeguata per realizzarle, come per esempio l’adozione di un regolamento o il ricorso al premio di produttività.

Terza: l’offerta di una soluzione operativa percorribile per usare al meglio le risorse. Un percorso a tappe in cui Confartigianato affianca l’impresa nella costruzione del piano di welfare e mette a disposizione la piattaforma digitale attraverso cui i dipendenti possono acquistare nella massima libertà beni e servizi di welfare da qualsiasi erogatore selezionato.

L’acquisto avviene direttamente dalla piattaforma con pagamento digitale, ma è anche possibile la formula del rimborso di fatture pagate dal dipendente (per rette per la scuola, mensa scolastica e tutti i beni e servizi che rientrano nella categoria istruzione)

L’offerta di Confartigianato per il welfare

Le aree di servizio del welfare per le imprese sono:

  • sanità: ricoveri, visite specialistiche, cure odontoiatriche ecc…;
  • mutui e prestiti;
  • assistenza per persone non auto-sufficienti (badanti e collaboratori familiari);
  • previdenza integrativa: versamenti per fondi pensione aperti o chiusi;
  • istruzione: asili nido, scuole inferiori e superiori, università e master, viaggi studio…;
  • cultura e tempo libero (abbonamenti a palestre, accesso a musei…;
  • fringe benefit: acquisti nella grande distribuzione, elaborazione 730, revisioni auto ecc…

Tutti servizi fondamentali in ambito welfare aziendale.