Ricerche e approfondimenti
6 Ott 2021
| 5'

Il settore dei buoni pasto in italia: l’impatto sul sistema economico, sull’impresa e sul sociale.

Obiettivo della ricerca è valutare gli impatti delle modifiche nelle politiche di esenzione fiscale dei buoni pasto cartacei e digitali sul loro valore di mercato e sul Sistema Paese Italia. In particolare, gli effetti su PIL, valore aggiunto e sull’occupazione a livello nazionale. La ricerca è stata elaborata nel 2020 da SDA Bocconi
Bocconi imppato dei buoni pasto in italia
Logo Bocconi
Logo Bocconi

Nel 2020 in Italia la deducibilità dei buoni pasto digitali è passata da 7 a 8 euro. Allo stesso tempo quella dei buoni cartacei è stata abbassata da 5,29 euro a 4,00 euro.

Un cambiamento che ha avuto impatti economici sull’industria. È aumentato il valore di mercato dei buoni pasto e, in secondo luogo, la variazione ha impattato sul Sistema Paese: PIL, valore aggiunto e occupazione.

Gli impatti della nuova politica fiscale sull’industria dei buoni pasto e sul Sistema Paese

La nuova politica di esenzione, che rende i buoni pasto fiscalmente vantaggiosi per le aziende, stimolerà la crescita del valore di mercato dei buoni pasto digitali. Questo contribuirà alla crescita della filiera collegata (produzione alimentare e ristorazione). Un incremento che porterà allo sviluppo del Sistema Paese e alla crescita dei principali indicatori economici.

Quanto vale il mercato dei buoni pasto in Italia

Ad oggi, si stima un valore complessivo del mercato dei buoni pasto in Italia pari a circa 3 miliardi di euro.

  • 0,72% del PIL
  • 190 mila posti di lavoro diretti e indiretti
  • 90 mila società acquirenti
  • 2.4 milioni di utilizzatori: 1.5 milioni settore privato e 0.9 milioni settore pubblico
  • 150 mila esercizi convenzionati

Buoni pasto: un sistema vantaggioso per tutti

L’utilizzo del buono pasto porta vantaggi a tutti gli stakeholder del settore: esercenti convenzionati, beneficiari finali (lavoratori), società acquirenti e Sistema Paese.

  1. Gli esercizi convenzionati aumentano il volume d’affari, fidelizzano il cliente e semplificano l’attività.
  2. Gli utilizzatori hanno un sostegno al reddito che asseconda le loro abitudini alimentari e permette uno stile di vita più sano.
  3. Le società acquirenti hanno uno strumento fiscalmente vantaggioso che migliora il clima aziendale, aumenta la produttività ed è estremamente flessibile.
  4. Non ultimo, il buono pasto stimola la crescita economica nazionale.

La ricerca

La ricerca analizza gli impatti della nuova politica fiscale dei buoni pasto in Italia, in due fasi.

  1. Fase uno: determinare l’incremento di valore nell’industria dei buoni pasto in Italia.
  2. Fase due: definire gli impatti del nuovo valore dei buoni pasto sul Sistema Paese.
  3. Risultato dell’analisi: le nuove politiche di esenzione fiscale impatteranno positivamente il mercato dei buoni pasto per un valore compreso tra +0.7€ Mld e +1.0€ Mld. Analogamente, sul Sistema Paese si prevede un aumento del PIL compreso tra +0.10% e +0.14%.

L’impatto sociale del buono pasto

Potenzialmente il buono pasto porta a un maggior benessere di chi lo riceve.

 
 

Il buono pasto da solo non basta: bisogna puntare su una condivisione e una diffusione della cultura della pausa pranzo, solo così potrà esprimere ovunque le sue potenzialità.

Il buono pasto e la digitalizzazione

L’aumento di valore defiscalizzato del buono pasto elettronico ne ha favorito l’espansione.

È necessario, però, valutare la propensione allo strumento del singolo e la possibile presenza di barriere, come la mancanza di infrastrutture digitali.

Partendo da questo presupposto, il buono pasto digitale può diventare un acceleratore di diffusione di competenze digitali, contribuendo all’alfabetizzazione di quella parte di popolazione ancora esclusa.

Welfare aziendale: il ruolo dei buoni pasto

La normativa italiana prevede che il welfare aziendale possa includere:

  • misure di previdenza complementare e di sanità integrativa;
  • servizi all’infanzia e istruzione, assistenza famigliare;
  • buoni pasto;
  • mutui e prestiti;
  • trasporto;
  • cultura e tempo libero;
  • fringe benefit.

A oggi le micro e le piccole imprese sono quelle che meno adottano politiche aziendali di welfare.
Dal 2016 lo Stato propone una serie di misure atte ad agevolare la diffusione degli strumenti di welfare, con scarsi risultati.

Elementi di interesse per i buoni pasto nel welfare

Superare l’incertezza normativa stimolerebbe le aziende indecise a utilizzare i buoni pasto che, soprattutto nella versione digitale, potrebbero diventare uno strumento trasversale in grado ampliare la gamma dei servizi esistenti.

Con l’adozione di buoni pasto digitali, gli utilizzatori migliorano la loro condizione lavorativa e sociale e beneficiano di una maggior propensione e attitudine alla digitalizzazione.

Poiché oggi la direzione è puntare su piattaforme di connessione, il settore buoni pasto, già fortemente a tendenza digitale, potrebbe diventare il canale privilegiato attraverso cui mettere in connessione altri servizi e strumenti.

Conclusioni

A prescindere dal formato del buono pasto, cartaceo o digitale, l’espansione del valore di mercato genera benefici a tutto il sistema. I settori strettamente collegati alla domanda dei buoni pasto innestano un circolo virtuoso attraverso cui si genera sviluppo. Il formato digitale rappresenta un’ulteriore opportunità di crescita: avendo un’esenzione fiscale maggiore rispetto al cartaceo, stimola maggiori consumi.

La ricerca è stata elaborata nel 2020 da SDA Bocconi