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24 Gen 2024
| 4'

Indagine FOOD 2023 – La ricerca di Edenred sulle abitudini in pausa pranzo

Nonostante sia crescente la preoccupazione per l’inflazione, continua ad aumentare l’attenzione nei confronti di un’alimentazione sana e di qualità.
Indagine FOOD 2023 di Edenred sulle abitudini in pausa pranzo

Ritorna l’appuntamento annuale con l’Indagine FOOD (Fighting Obesity through Offer and Demand), la ricerca realizzata da Edenred – gruppo leader nel settore degli employee benefit – insieme a Università e partner pubblici, che affronta e approfondisce i temi connessi all’alimentazione e alla pausa pranzo, mettendo in evidenza dati e tendenze nelle abitudini delle persone e dei ristoratori, con l’obiettivo di promuovere una dieta sana ed equilibrata.

L’edizione 2023 ha visto la partecipazione 47.327 lavoratori e 1.672 operatori della ristorazione, distribuiti in 19 paesi nel mondo, inclusa l’Italia. Anche quest’anno sono state evidenziate alcune tendenze principali:  

  • gli effetti dell’inflazione su consumi e scelte, soprattutto quelle inerenti all’alimentazione,
  • il ruolo ricoperto dai buoni pasto come supporto economico in grado di sostenere le spese alimentari delle famiglie anche – e soprattutto – in un periodo caratterizzato da un aumento diffuso dei prezzi;
  • cresce, inoltre, l’attenzione su argomenti come digitalizzazione e sostenibilità, declinata quest’ultima come contrasto allo spreco di cibo.

Per quanto riguarda il capitolo italiano della ricerca, dall’attuale contesto socioeconomico, sul quale affonda le basi lo studio condotto da Edenred, emerge quanto i lavoratori italiani si aspettino nuovi aumenti dei prezzi dei beni di prima necessità legati alle spese quotidiane delle famiglie, come il cibo (92%), l’energia (91%) e trasporti (93%). Tuttavia il cibo è la prima voce soggetta a riduzione di budget (con maggiore elasticità) e in questo quadro il buono pasto viene considerato come uno strumento fondamentale in grado di offrire un supporto economico effettivo e sostanziale, utile a mitigare gli effetti del caro-vita e garantire l’accesso al cibo. Per il 73% degli utilizzatori rappresenta un supporto essenziale che aumenta il potere di acquisto e aiuta le persone nella scelta di alimenti più sani e di qualità, che altrimenti sarebbero meno accessibili a causa dell’inflazione.

Inoltre gli utilizzatori scelgono il ristorante in cui pranzare soprattutto in base alla vicinanza rispetto al luogo in cui lavorano (79%) e alla presenza di un’offerta sana (68%).

In caso di raddoppio del valore del buono pasto, il 75% degli intervistati ne approfitterebbe per aumentare la qualità dei propri pasti. Un dato che tende ad essere confermato dalla crescente attenzione nei confronti di un’alimentazione sana e di una dieta equilibrata che accomuna l’86% degli intervistati. Dall’analisi è emerso che l’80% degli utilizzatori di buoni pasto cerca una proposta più salutare da parte ristoranti. Per il 93% degli intervistati non si tratta di una semplice tendenza passeggera, ma di una reale percezione dell’importanza di avere abitudini alimentari corrette per la salute.

Anche i ristoratori italiani registrano tale tendenza, e l’89% di loro conferma di promuovere un’alimentazione sana attraverso i propri piatti. Ed è chiaro che gli stereotipi associati a una dieta equilibrata stanno iniziando a svanire. Preparare cibi sani, infatti, non è “più difficile” (75% in Italia vs 38% nel mondo) e non richiede tempi più lunghi (54% in Italia vs 29% nel mondo) rispetto a ricette meno salutari.  Percentuali differenti da quelle del resto del mondo, che confermano una percezione peculiare degli operatori italiani. I ristoratori italiani confermano il loro impegno a garantire un’offerta sana ed equilibrata, con l’intento di attirare una clientela sempre più esigente. Quest’ultima, nel 61% dei casi, apprezza gli sforzi compiuti dai ristoratori per offrire scelte più salutari, confermando un senso di resilienza anche in un periodo di contrazione dei consumi dovuta all’inflazione.

Un altro tema emerso dall’indagine FOOD 2023 riguarda il giudizio sull’introduzione di soluzioni innovative come il buono pasto digitale che ha riscontrato apprezzamento da parte degli utilizzatori italiani nel 95% dei casi; valutazione positiva condivisa dai ristoratori nel 69% dei casi. Percentuali che confermano il successo dell’introduzione sul mercato italiani di card e app che rendono lo strumento più comodo, sicuro e sostenibile, dal momento che contribuisce a ridurre l’utilizzo di carta.

Una parte importante della ricerca è stata infine dedicata alla sostenibilità e, in particolare, alla lotta allo spreco alimentare, in quanto tema che tocca la quasi totalità degli intervistati (91%). Nel 79% dei casi gli utilizzatori di buoni pasto sono interessati alle misure prese dai ristoranti al riguardo, la cui implementazione diventa un fattore in grado influenzare la scelta. Consapevoli di ciò e condividendo una maggiore sensibilità sul tema rispetto al passato, l’85% dei ristoratori italiani dichiara di aver adottato misure per ridurre lo spreco che vanno dall’utilizzo di doggy bag, all’affiliazione a piattaforme e app sviluppate con quel fine, al riuso degli ingredienti per specifiche ricette, ad una maggiore attenzione nella scelta di fornitori che rispettino criteri di sostenibilità.

 
 

Come viene evidenziato dall’edizione 2023 dell’Indagine FOOD, il ruolo del buono pasto diventa sempre più centrale e strategico nel bilancio quotidiano delle famiglie, soprattutto in un periodo come questo, caratterizzato da una forte inflazione. Dalle risposte emerge la forte percezione del buono pasto sia come elemento in grado di aumentare il potere d’acquisto delle persone, sia di incrementare il giro di affari dei ristoranti e favorire l’economia di prossimità. Contribuisce, inoltre, a promuovere uno stile di vita salutare supportato da un’alimentazione sana ed equilibrata e allo stesso tempo ad aumentare la consapevolezza nei confronti della lotta agli sprechi alimentari, temi su cui sia utilizzatori che ristoratori sono sempre più sensibili.

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