Welfare aziendale
14 Apr 2023
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Welfare metalmeccanici 2021-2024: vantaggi per aziende e dipendenti

L’accordo per il CCNL di settore sarà valido fino al 30 giugno 2024. Ecco le principali caratteristiche e informazioni da conoscere per il welfare dei metalmeccanici.
Autore
Jenny Giuliani
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Sono numerosi i contenuti dell’accordo sul welfare per il rinnovo CCNL dei metalmeccanici, sottoscritto da Federmeccanica, Assistal con Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e applicato per un intero triennio, dal 2021 al 30 giugno 2024.

Scopriamo nel dettaglio quali.

"Il welfare contrattuale per i metalmeccanici: come funziona

Per quanto riguarda il welfare contrattuale previsto dal CCNL dei metalmeccanici, le Parti sociali firmatarie dall’accordo hanno previsto per i datori di lavoro che applicano il contratto l’obbligo di garantire ai propri dipendenti – i lavoratori del settore ammontano a un milione e mezzo – l’assegnazione di strumenti di welfare aziendale per un valore pari a 200 euro all’anno, da utilizzare, anche mediante voucher welfare, per beni e servizi esemplificativamente elencati dal contratto (dai servizi educativi o ricreativi, come i viaggi, a quelli per l’assistenza dei familiari, ai fringe benefit, e così via).

I datori di lavoro che applicano il CCNL per l’industria metalmeccanica devono, a partire dall’1° giugno di ogni anno, fino al 2024, mettere a disposizione dei lavoratori questi strumenti di welfare.

I lavoratori, dal canto loro, possono utilizzarli i valori assegnati annualmente per la fruizione dei beni e servizi di welfare entro il 31 maggio dell’anno successivo.

Quello del welfare contrattuale per i metalmeccanici è, peraltro, una conferma importante visto che nel 2016 è stato il primo tra i CCNL a considerare un intervento in ambito welfare. 

Con il rinnovo del 2021,  il welfare per i metalmeccanici è diventato una componente strutturale del trattamento economico e normativo da riservare ai lavoratori.

Ma per quali lavoratori sono previsti gli strumenti di welfare aziendale? Ecco chi ne ha diritto:

  • chi ha un contratto a tempo indeterminato e, tra questi, tutti coloro che hanno un contratto attivo al 1° giugno dell’anno di riferimento o comunque assunti entro il 31 dicembre dello stesso anno, a patto che abbiano superato il periodo di prova e che non siano in aspettativa retribuita o indennizzata.;
  • chi ha un contratto a tempo determinato e, tra questi, tutti coloro che abbiano maturato purché abbia maturato almeno 3 mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno solare (1° gennaio-31 dicembre);
  • gli apprendisti.
     
 
 

Il diritto alla fruizione del welfare contrattuale è, quindi,legato alla tipologia di contratto di cui il lavoratore è titolare, mentre il livello in cui lo stesso è inquadrato.

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Altre importanti novità del rinnovo CCNL metalmeccanici

L’accordo per il CCNL dei metalmeccanici prevede anche l’aumento salariale dei minimi contrattuali, per il periodo dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2024. Tale aumento va dai 100 euro, per il terzo livello, ai 112 euro, per il quinto livello.

Inoltre, l’accordo prevede che nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL, i minimi contrattuali per ogni livello saranno adeguati all’IPCA (Indice Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’UE) “al netto degli energetici importati”, così come fornita dall’ISTAT.

Si punta sempre più sulla formazione, l’alfabetizzazione digitale e sul valorizzare la professionalità dei lavoratori. Sotto quest’ultimo aspetto, il CCNL attualmente in vigore prevede, infatti, un nuovo sistema di classificazione dei lavoratori, sulla scorta di criteri di professionalità (competenze trasversali, polivalenza, polifunzionalità e miglioramento continuo e innovazione correlati ai nuovi sistemi integrati di gestione).

Con il rinnovo del sistema di classificazione viene poi modificata anche la composizione delle categorie. Nel sistema di classificazione presente nel CCNL del 2016, i lavoratori erano inquadrati in una classificazione unica costituita da 10 categorie professionali, ciascuna suddivisa a sua volta in una declaratoria generale, mansioni ed esemplificazione dei profili professionali.

Il nuovo sistema, invece, è diviso anzitutto in quattro campi di responsabilità e ruolo (D, C, B e A). In ciascun campo, sono presenti i livelli di riferimento che, in parte, corrispondo alle categorie del vigente sistema di classificazione e inquadramento dei lavoratori.

Inoltre, è importante rilevare le novità in materia di previdenza integrativa. Il CCNL prevede una specifica incentivazione per favorire l’iscrizione a Cometa, il fondo di previdenza complementare di settore, da parte dei lavoratori sotto i 35 anni di età anagrafica. Per i lavoratori di nuova adesione che rientrino in tale fascia di età e destinino al fondo una contribuzione mensile almeno pari all’1,2%, mediante trattenuta mensile in busta paga, a partire dal 1° giugno 2022 viene stabilito che il datore di lavoto versi un contributo pari al 2,2% dei minimi contrattuali.

L’assistenza sanitaria integrativa è confermata, attraverso al Fondo Métasalute (costituito allo scopo di erogare prestazioni integrative rispetto a quelle fornite dal Servizio Sanitario Nazionale), cui sono iscritti i lavoratori in forza presso il datore di lavoro che applica il CCNL e la cui contribuzione è a totale carico del datore di lavoro medesimo.

Accordo Unionmeccanica-Confapi: 200 euro per il welfare contrattuale

L’accordo CCNL Unionmeccanica-Confapi per il triennio 2021-2024 prevede invece importanti provvedimenti su aumenti salariali, welfare, sanità integrativa e previdenza complementare per i lavoratori e le lavoratrici addetti alla piccola e media industria metalmeccanica privata, orafa e installazione impianti.

Anzitutto, le Parti, con il verbale di accordo, hanno stabilito, a decorrere dal 1° giugno 2021, un aumento dei minimi tabellari di euro 104 per la 5° categoria, da riparametrare per le altre categorie. È stabilito che le Parti si incontrino ogni anno, nel mese di maggio, per calcolare, sulla base dei dati forniti dall’Istat, gli incrementi dei minimi contrattuali per livello. Si segnala che, per il 2022, sono stati confermati i minimi tabellari stabiliti per il 2021.

Per quanto concerne il welfare contrattuale, il CCNL prevede che dal 2022 e fino al 2024 i datori di lavoro dovranno mettere a disposizione dei dipendenti strumenti di welfare del valore di 200 euro annui, da utilizzare entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento. La disponibilità deve avvenire entro il mese di febbraio di ogni anno. 

In relazione alla sanità integrativa, è previsto, a decorrere dal 2022, un aumento della contribuzione a carico del datore di lavoro, che applica il CCNL in commento, all’Ente bilaterale metalmeccanici per le piccole e medie industrie metalmeccaniche – EBM; tale contribuzione, che ammonta a 96 euro annui, consente l’erogazione, ai lavoratori in forza e iscritti all’Ente, di prestazioni a tutela della salute e del benessere.

Infine, l’accordo collettivo prevede, in relazione alla previdenza complementare, l’aumento del contributo che i datori di lavoro, che applicano il CCNL, sono obbligati a versare, in favore dei dipendenti, al fondo FONDAPI; tale contributo da gennaio 2022 è incrementato dal 1,6% al 2%.

Welfare e CCNL: le novità anche per le Agenzie Marittime

Non solo metalmeccanici, le novità per i CCNL riguardano anche altre tipologie di contratti come il CCNL Agenzie marittine sottoscritto da Federagenti e FILT-CGIL, FIT-CISL e UIL-Trasporti, in vigore dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023, Il CCNL prevede, per quel che riguarda il welfare aziendale, l’obbligo per il datore di lavoro di attribuire ai propri dipendenti beni e servizi di Welfare aziendale per un valore di 180 euro per l’intero periodo di vigenza dell’accordo. 

L’erogazione del valore deve avvenire in 3 soluzioni da 60 euro, entro il 1° luglio di ogni anno.

Sostenere i dipendenti con flexible benefit e fringe benefit

L’offerta di benefit a disposizione del dipendente, lo ricordiamo, può essere varia.

A partire dai buoni acquisto per spesa, shopping e carburante (fringe benefit) fino al rimborso per le spese di istruzione, assistenza familiari o trasporto pubblico e ai voucher per la fruizione dei  servizi come formazione, tempo libero e salute (flexible benefit).

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Si tratta di servizi per la persona e la propria famiglia che mirano a offrire il benessere al lavoro ma non solo, anche nella vita privata.

La sfida oggi è fornire ai dipendenti strumenti capaci di sostenerne il potere d’acquisto e le necessità familiari, soprattutto alla luce del periodo di emergenza sanitaria ed economica.

L’inserimento strutturale di misure di welfare nella contrattazione collettiva è la risposta per vincere questa sfida puntando sul benessere dei dipendenti con impatti sulla loro produttività e risultati positivi per la società.