Welfare aziendale
12 Nov 2021
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Welfare e CCNL Agenzie Marittime: le novità per i contratti collettivi di lavoro

Lo scenario CCNL si evolve e cresce assegnando al welfare aziendale un ruolo chiave in sempre più settori. Ecco un aggiornamento delle ultime novità in materia di contratti collettivi nazionali di lavoro.
Autore
Jenny Giuliani
welfare e ccnl agenzie marittime

Continuano le novità sul fronte dei CCNL (contratti collettivi nazionali di lavoro) e degli accordi di welfare obbligatori introdotti nel mondo del lavoro, che confermano un’attenzione crescente delle parti verso uno strumento giudicato ormai da sempre più settori imprescindibile nella fase di ripresa economica.  

E dopo le novità riguardo al welfare per il CCNL metalmeccanici, è il caso del CCNL Agenzie Marittime, tipologia di contratto in cui il welfare aziendale entra con misure che andranno ad impattare sui prossimi 3 anni.

Le misure di welfare, infatti, come sistema di integrazione alla retribuzione sono oggi uno dei motori chiave per la ripartenza. Un circolo virtuoso che ha favorito la crescita del potere d’acquisto nelle fasi calde dei mesi post-pandemia, generando impatti positivi sul tessuto economico, ricoprendo allo stesso tempo anche un ruolo sociale.
Soluzioni di questo genere, introdotte nei contratti di lavoro ,supportano i dipendenti nella conciliazione tra vita professionale e quotidiana, migliorando il benessere personale e impattando positivamente sulle performance aziendali.

Vediamo quali sono le novità per i CCNL Agenzie Marittime a partire dal 2021 fino al 2023 oltre che per altre tipologie di contratti collettivi nazionali.

Il welfare entra anche nel CCNL Agenzie marittime: cosa cambia?

Per il triennio 2021-2023 alle agenzie marittime raccomandatarie, ai mediatori marittimi e a tutto il personale dipendente è prevista l’erogazione di strumenti welfare per un importo totale di 180 euro, entro il 31 dicembre 2023.

Si tratta di erogazioni che dovranno essere distribuiti i in 3 soluzioni da 60 euro ciascuna, ogni anno nel mese di luglio. Anche per i Dirigenti delle agenzie, il CCNL introduce una quota welfare con importo annuale da definire, spendibile in flexible benefit. L’accordo decorre a partire dall’1 gennaio 2021 e come abbiamo detto si concluderà a fine 2023.

Gli importi potranno essere erogati attraverso piattaforme welfare o tramite buoni acquisto come Edenred Shopping.

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Aggiornamenti CCNL Industria metalmeccanica PMI

Le novità per il welfare e i CCNL non finiscono qui. Nel 2021 sono stati introdotti diversi cambiamenti per quel che riguarda il welfare come per esempio per il CCNL industria metalmeccanica PMI CONFIMI e CONFAPI. Vediamo in cosa consistono.

CCNL Industria metalmeccanica (PMI) CONFIMI

Entro l’1 settembre di ogni anno, le aziende che applicano il CCNL e appartengono per l’appunto alla CONFIMI (Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata), devono mettere a disposizione dei lavoratori dipendenti in forma di beni e servizi welfare i seguenti importi:

  • 150 euro nel 2021;
  • 200 euro a partire dal 2022.

Il contratto si applica alla piccola e media industria metalmeccanica e nello specifico:

  • agli stabilimenti appartenenti al settore metalmeccanico nei quali la lavorazione del metallo abbia una presenza esclusiva, prevalente o quantitativamente rilevante;
  • agli stabilimenti, alle unità produttive e di servizio considerati affini ai metalmeccanici;
  • alle unità produttive e di servizio che abbiano con il settore metalmeccanico interconnessioni di significativa rilevanza.

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CCNL Industria metalmeccanica (PMI) CONFAPI

Per il triennio 2022-2024, le aziende che applicano tale tipologia di contratto dovranno mettere a disposizione dei lavoratori, entro la fine di febbraio di ciascun anno, 200 euro da utilizzare entro il 31 dicembre dell’anno stesso in cui vengono erogati.

Per entrambi i CCNL metalmeccanici, l’inquadramento settoriale delle aziende ed il relativo campo di applicazione sono così definiti:

  • siderurgico;
  • navalmeccanico;
  • elettromeccanico ed elettronico;
  • auto-aviomotoristico;
  • metallurgia non ferrosa;
  • fonderie di seconda fusione;
  • meccanica generale;
  • l’esecuzione presso terzi delle attività regolate dal presente contratto;
  • l’esercizio di attività di formazione professionale da parte di enti e soggetti che la eroghino anche a favore di imprese a cui si applica il CCNL.
 
 

Inoltre, sul fronte delle misure di welfare non obbligatorie il CCNL Comunicazione e Servizi Innovativi (CONFAPI), prevede che, solo in caso di una mancata erogazione del premio di risultato da parte delle aziende del settore, ci siano flexible benefit per un importo pari a 258 euro, da utilizzare entro l'anno.

Le soluzioni a supporto della popolazione aziendale: fringe e flexible benefit

Le soluzioni attraverso cui erogare il welfare aziendale sono oggi numerose. Tra queste ci sono i fringe benefit ossia i buoni acquisto utilizzabili per spesa, carburante e ogni genere di shopping. C’è, inoltre, il rimborso per le spese di istruzione, assistenza familiari o trasporto pubblico. Ci sono ancora i voucher per i servizi, utilizzabili senza alcun anticipo di denaro da parte del dipendente, per numerose esigenze della vita quotidiana, come la salute, la formazione, i viaggi e la cultura.

Sono tutti benefit aziendali pensati per andare incontro non solo ai bisogni dei dipendenti ma anche delle loro famiglie.

 
 

Le aziende che puntano su questi benefit lo fanno per migliorare considerevolmente il rapporto di fiducia e il work-life balance, dando così alle persone la possibilità di scegliere tra un ampio paniere di beni e servizi, non solo legati alla sfera dell’utilità, ma anche a quella del tempo libero e dell’intrattenimento.

È questa la direzione delle misure percorsa soprattutto da medie e grandi imprese: una reale sfida alla ripartenza di un sistema che vede il suo punto di forza nella creazione di un benessere per il lavoratore a tutto tondo.

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