Aumentare il valore facciale dei buoni pasto è conveniente per tutti. Scopri perché
Come sostenere la propria attività e allo stesso tempo rendere le persone sempre più soddisfatte e ingaggiate? Se sei un datore di lavoro, con dipendenti e/o collaboratori, probabilmente è una domanda che ti poni quasi ogni giorno.
La soluzione può arrivare dai buoni pasto, strumento ideale non solo per aiutare i lavoratori a fare una pausa pranzo sana ma anche per le aziende: sono infatti 100% deducibili ed esentasse.
Ma sapevi che il valore facciale del buono pasto non è predefinito e che per i beneficiari esistono delle soglie di esenzione fiscale sotto le quali i buoni sono esentasse? Conoscere la normativa fiscale che regola i buoni pasto è un vantaggio per tutti: dipendenti, aziende e titolari di partite IVA.
Vediamo come e perché.
Cos’è il valore facciale dei buoni pasto e come aumentarlo
Il buono pasto è un documento di legittimazione che, ai sensi dell’articolo 2002 del Codice Civile, attribuisce al titolare la possibilità di ottenere un servizio sostitutivo di mensa per un importo (variabile) pari al cosiddetto valore facciale del buono stesso. È, pertanto, utilizzabile esclusivamente per tale valore e in nessun caso è possibile ottenere un resto.
Per quel che riguarda l’esercizio convenzionato che lo accetta, il buono pasto è invece il mezzo per provare l’avvenuta prestazione nei confronti della società di emissione, in questo caso Edenred.
Come dicevamo, il valore facciale non ha un importo predefinito pertanto può variare in base alla decisione della singola azienda o del libero professionista con partita IVA.
Passare, per esempio, da 6 euro a buono pasto a un valore di 8 euro, è una scelta che viene incontro a molte esigenze e che, lato azienda e dipendente, comporta solo vantaggi.
I buoni pasto sono, infatti, 100% deducibili ai fini delle imposte dirette, pertanto per l’azienda aumentare il valore facciale dei buoni Ticket Restaurant® significa pagare meno tasse e allo stesso tempo dare un sostegno concreto ai propri collaboratori in particolare in un momento come quello che stiamo vivendo.
Infatti, a causa dell’inflazione elevata, fare la spesa al supermercato richiede grande attenzione così come pranzare e cenare fuori, diventato molto più impegnativo esempre più raro.
La scelta di aumentare il valore del buono pasto è, quindi, la soluzione ideale per dimostrare vicinanza alle persone e si rivela più vantaggiosa rispetto al riconoscere un contributo in busta paga. Questo perché, a fronte di un aumento pari a quello che riguarderebbe il valore facciale del buono pasto, il dipendente riceverebbe quasi la metà perché quella somma, come sappiamo, verrebbe tassata.
I dipendenti in questo modo vedrebbero aumentare il proprio potere d’acquisto e incrementare le possibilità di scelta in pausa pranzo. In più l’aumento fino a 8 euro dei buoni pasto non comporta alcuna ricaduta sulla loro busta paga perché, secondo le soglie di esenzione fiscale introdotte dalla Legge di Bilancio 2020, i buoni pasto elettronici o da app sono esentasse fino a 8 euro al giorno (i buoni pasto cartacei fino a 4 euro al giorno).
Un’azienda o un libero professionista con partita IVA possono acquistare i buoni pasto nel numero e nel valore che desiderano e con la frequenza che ritengono più opportuna. Oltre che nel formato che reputano più adatto: cartaceo o elettronico.
Pertanto, se hai già effettuato un ordine di buoni pasto e vuoi aumentare il loro valore fino a 8 euro, potrai farlo tranquillamente dal successivo.
E sapevi che il buono pasto è uno strumento flessibile e senza vincoli contrattuali? Scopri i vantaggi dei buoni pasto con i nostri esperti.
Aumentare il valore facciale dei buoni pasto: vantaggi per le aziende
Aumentare il valore facciale dei buoni pasto fino a 8 euro ha diversi vantaggi per le aziende. Vediamo quali sono.
Sono 100% deducibili e contribuiscono a ridurre il carico fiscale
Come dicevamo, i buoni pasto sono infatti 100% deducibili pertanto aumentare il valore del buono pasto contribuisce a pagare meno tasse e a ridurre il carico fiscale.
Sapevi che sono strumenti ideali per impostare una corretta pianificazione fiscale?
Aumenta la soddisfazione dei dipendenti
Ma non solo: il buono pasto è un benefit particolarmente apprezzato dalle persone, come dimostra l’ultima indagine F.O.O.D. a cura di Edenred, tant’è che il 45% dei beneficiari intervistati tende a utilizzare tutti i buoni a propria disposizione prima della fine del mese. Aumentarne il valore fino a 8 euro vuol dire dare un maggiore potere d’acquisto non solo per la pausa pranzo, ma anche per la spesa.
In un momento in cui cresce il livello medio dei prezzi, una scelta simile fa sentire i dipendenti più soddisfatti e apprezzati e accresce la loro fidelizzazione.
Attirano e trattengono talenti
Di recente, negli annunci di lavoro su LinkedIn le aziende inseriscono i buoni pasto tra i benefit che mettono a disposizione dei nuovi assunti. Ed è una prassi sempre più frequente indicarne il loro valore. Aumentare il valore del buono pasto funziona, quindi, come elemento di attraction e può fare la differenza se, a parità di stipendio e ruolo, una persona deve scegliere tra un’azienda e un’altra.
Lato retention, avere buoni pasto con un valore più consistente viene visto dai dipendenti come un atto di fiducia e, insieme ovviamente ad altre condizioni, porta le persone a essere meno propense a guardarsi intorno.
Contribuiscono a migliorare la salute dei dipendenti
Cosa succede quando si aumenta il valore facciale del buono pasto fino a 8 euro? Che una persona è più propensa ad acquistare cibi più sani e nutrienti, magari con materie prime ricercate o frutta e verdura di stagione. Così come a fare un pasto più completo. Questo non può che influire sulla sua salute e il suo benessere.
Fare una pausa pranzo salutare, inoltre, contribuisce ad aumentare la soddisfazione dei dipendenti e di conseguenza la loro produttività.
Favoriscono la socializzazione
Avere un buono pasto di un importo più alto porta le persone ad aumentare le occasioni di socializzazione. Anziché consumare un panino frettoloso davanti al computer o il pranzo portato da casa, le persone possono essere più propense ad andare a pranzo con i colleghi e magari provare un nuovo locale.
Aumentare il valore facciale dei buoni pasto: vantaggi per le partita IVA
Aumentare il valore facciale dei buoni pasto è molto vantaggioso anche per i lavoratori autonomi.
Gli imprenditori individuali e i titolari di una partita IVA con regime ordinario senza dipendenti possono decidere l’importo dei Ticket Restaurant® in totale flessibilità e in base alle proprie esigenze. E questo senza il limite di 8 euro (per i buoni pasto elettronici, 4 euro per i cartacei) che è invece previsto per i lavoratori dipendenti.
I costi dell’acquisto dei buoni pasto, inoltre, sono deducibili, ai fini delle imposte dirette, fino alla misura del 75% (art. 54 comma 5, TUIR e art. 109, comma 5, TUIR). Tuttavia, bisogna ricordare che tale deducibilità, per i titolari di reddito di lavoro autonomo, è limitata a un importo non superiore al 2% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta.
Aumentare il valore facciale ha altri vantaggi, in particolare quando si utilizzano i buoni pasto per fare la spesa, cosa molto conveniente per chi ha una partita IVA.
In questo caso, infatti, il libero professionista o titolare di una ditta individuale richiede la fattura relativa al numero di buoni acquistati e li scarica direttamente. Il lavoratore autonomo può quindi comprare i buoni pasto dell’importo che desidera e utilizzarli per la spesa alimentare, sia nei supermercati e piccoli negozi alimentari che per fare la spesa online.
I buoni pasto, infatti, consentono una rendicontazione più semplice delle spese sostenute per il vitto: i titolari di partita IVA non sono costretti a conservare gli scontrini dei vari pranzi, ma a loro basta avere un’unica fattura, quella relativa all’acquisto dei ticket.
Questo può essere molto comodo in qualsiasi occasione, ma in particolare quando si fa un pranzo veloce con un panino, una piadina o altro: chi utilizza i buoni pasto non ha bisogno di richiedere la fattura né di scaricarla. Senza code e attese, la velocità del pranzo è assicurata!
Aumentare il valore facciale dei buoni pasto conviene a tutti
Tutti i vantaggi appena descritti evidenziano come aumentare il valore del buono pasto fino a 8 euro è conveniente per tutti.
Per i lavoratori, in quanto si incrementa il loro potere d’acquisto senza trattenute in busta paga, e per le aziende che, indubbiamente, hanno vantaggi fiscali, ma anche benefici dal punto di vista della gestione delle persone, del loro benessere e dell’aumento della produttività.
I vantaggi ci sono anche per chi è titolare di partita IVA che può aumentare il valore in totale flessibilità e secondo le proprie esigenze.
Vuoi aumentare il valore facciale dei buoni pasto?