Welfare aziendale
9 Gen 2023
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Welfare manager: chi è, cosa fa e perché è importante in azienda

Sempre più imprese investono nel benessere dei propri lavoratori, tanto da necessitare di una figura di gestione delle proprie attività. Vediamo qual è il ruolo del welfare manager e come può migliorare il welfare aziendale.
Autore
Paola Gianderico
welfare manager

Sempre più persone, nel valutare le offerte di lavoro, oggi sono molto attente e prestano importanza ai benefit che le aziende mettono a disposizione, con l’obiettivo di un miglior clima aziendale, un maggior senso di appartenenza e un conseguente aumento di produttività.

Il welfare aziendale, ovvero l’insieme di iniziative, beni e servizi che si possono concedere ai propri dipendenti per aumentarne il benessere, richiede ormai particolari strategie di gestione per essere certi di poter ottenere tutti i benefici possibili. Per questo motivo diventa importante per le aziende identificare una figura che sappia svolgere le funzioni di management, valorizzazione e controllo: il welfare manager

Chi è il welfare manager e cosa fa

Solitamente il welfare manager svolge un’azione di supporto nei confronti dei responsabili della gestione delle risorse umane e, particolarmente in questo periodo, si concentra su tematiche come smart working e lavoro agile, intervenendo anche durante le fasi di contrattualizzazione, negoziazione e contrattazione sindacale, pur non essendo necessariamente un sindacalista. Il suo compito è ideare strategie volte a migliorare la qualità della vita delle persone che lavorano all’interno di quell’azienda sia durante l’orario lavorativo, che al di fuori.

Qual è quindi il ruolo del welfare manager? Deve coordinare le politiche di welfare aziendale in accordo con le risorse umane e la struttura dirigenziale, comprendere le reali necessità dei lavoratori per proporre iniziative e soluzioni su misura dell’azienda in cui opera, occuparsi della comunicazione e della corretta adozione di queste iniziative e gestire i fondi, così come i rapporti con eventuali fornitori o partner esterni. Un altro aspetto del suo lavoro sarà ovviamente quello di misurare gli impatti delle proprie scelte per quantificare il ritorno degli investimenti.

Come diventare welfare manager

Non esistono ancora corsi di studio specifici per questa figura professionale, se non i primi master post-laurea. Prescindendo dai diversi ambiti aziendali, è comunque ipotizzabile che un possibile candidato per questo tipo di figura abbia conseguito una laurea specialistica in discipline umanistiche, come ad esempio Comunicazione, oppure di tipo tecnico-scientifico, come quelle di Economia e Marketing.
In alternativa, un welfare manager può derivare da un percorso di crescita personale e provenire dalla divisione risorse umane (HR): a questa figura sono infatti richieste competenze che non possono prescindere dallo studio normativo, così come qualche nozione di marketing, ma soprattutto capacità di organizzazione e di comunicazione aziendale.

Quali aziende hanno bisogno del welfare manager

Sarebbe un errore pensare che solo le grandi aziende e le multinazionali necessitino di un welfare manager.
Anche se società come banche, assicurazioni, aziende legate alla comunicazione o alla tecnologia rappresentano i naturali contesti in cui un welfare manager avrà maggiore possibilità di valorizzare il proprio intervento, questa figura sta diventando strategica anche per le PMI.
Non solo il trend di attenzione verso i lavoratori sta vivendo una crescita inaspettata, ma i welfare manager delle PMI si rivelano figure essenziali per poter pianificare importanti obiettivi di sviluppo o, più semplicemente, arginare il fenomeno della Great Resignation.

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Welfare: le aziende sono fatte da persone

Il welfare management ha lo straordinario compito di far incontrare gli interessi dei lavoratori e quelli dell’azienda avendo come obiettivo la massima soddisfazione di entrambi. Migliorando infatti il benessere dei lavoratori ne aumenta non solo la soddisfazione e la crescita personale all’interno dell’azienda, ma anche la produttività e la valorizzazione, specie se affiancata da programmi di formazione specialistica e di supporto alle carriere professionali. 

A prescindere da alcune eccezioni, non è efficace utilizzare le stesse soluzioni di welfare in aziende diverse. Le strategie di welfare aziendale infatti vanno personalizzate a seconda della realtà in cui si lavora, intesa sia come società sia come territorio, e dei lavoratori che ne usufruiscono. 

 
 

Ogni soluzione va ideata e realizzata ad hoc, per questo è così importante la figura di un manager che sia in grado di farle fruttare al meglio rendendole una reale forma di investimento. 

I vantaggi di rivolgersi a esperti professionisti

Il welfare aziendale di Edenred è un ecosistema di servizi che mettono l’azienda al centroe, a partire dai flexible benefit, offrono soluzioni complete di people care, mobilità, employee saving per valorizzare le iniziative aziendali e il work life balance.

Grazie alla propria esperienza maturata sul campo, Edenred è in grado di ascoltare i bisogni dell’azienda e rispondere con una consulenza strategica, ideata da professionisti specializzati e messa a terra attraverso strumenti innovativi. Il suo scopo è quello di aiutare le aziende a far crescere la propria produttività, migliorando il benessere delle persone che ci lavorano. 

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