Welfare aziendale
23 Apr 2022
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Wellbeing aziendale: perché oggi le imprese non possono farne a meno

Più benessere per i dipendenti uguale più produttività e crescita per l’azienda. I programmi di wellbeing sono diventati necessari post-pandemia, scopriamo insieme come impattano sull’efficienza lavorativa e come scegliere tutte le soluzioni e i benefit più adatti.
Autore
Jenny Giuliani
wellbeing aziendale

I benefit aziendali sono diventati un asset fondamentale per ogni realtà, i dipendenti di oggi e di domani, quando scelgono un nuovo posto di lavoro, si aspettano politiche di welfare.
Secondo un’indagine di McKinsey e Microsoft nei prossimi mesi più del 40% dei lavoratori a livello mondiale sarà intenzionato a cambiare lavoro. A incidere sono elementi diversi: dalla ricerca di maggior tempo per sé alla conciliazione famiglia-lavoro, al rimbalzo economico del post pandemia e allo smart working.

Ecco, dunque, che il wellbeing diventa una particolare strategia di responsabilità sociale d’impresa da adottare. Scopriamo insieme come e di che si tratta.

Cos’è il wellbeing e perché è importante

Con il termine wellbeing s’intende il benessere del lavoratore a 360 gradi, uno status che riguarda la sua sfera psico-fisica, ma che sottintende anche un benessere sociale, finanziario e professionale.

Ogni realtà per adeguarsi al processo di cambiamento in corso deve porre al centro dell’organizzazione aziendale la persona, con un approccio sempre più human centric, avendo la capacità di saper promuovere e mantenere il benessere organizzativo per ottenere numerosi vantaggi dati dall’equilibrio fisico, psicologico e sociale delle proprie risorse.

Indagini di settore hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e un “clima interno” sereno e partecipativo.

Il wellbeing fisico

Il nostro corpo dice tutto sullo stato di salute. È la custodia che avvolge e spesso fa da filtro al sorgere di stati d’animo e malesseri come ansia, stress e depressione, ecco perché è fondamentale partire da qui per la ricerca del benessere. Per migliorare lo stato di salute fisica è importante prestare attenzione alle abitudini quotidiane, tenersi allenati con costante esercizio fisico e seguire una corretta e bilanciata alimentazione. 

Per preservare il benessere completo, inoltre, è importante non sottovalutare un monitoraggio della qualità del sonno.

Alcuni studi focalizzati sul tema correlato al lavoro hanno dimostrato come questo rappresenti un fattore cruciale per la produttività. 

Il wellbeing mentale

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la salute mentale è «uno stato di benessere» nel quale un individuo «è in grado di sfruttare le sue capacità; è in grado di far fronte al normale stress quotidiano; riesce a svolgere la propria attività lavorativa in maniera produttiva; ed è in grado di fornire un contributo alla propria comunità».

La pandemia ha indubbiamente aggravato le conseguenze sulla sfera psicologica ed emozionale degli individui.

Uno scenario che ha visto moltiplicare i casi di stress post-traumatico rispetto al passato e che ha reso necessario un intervento politico: il Governo ha di recente previsto il Bonus Psicologo, un fondo di 10 milioni di euro rivolto a tutti i cittadini che soffrono di un disagio di salute mentale causato dalla pandemia, da restrizioni e lockdown, dalla didattica a distanza e dallo smart working. Regioni come ad esempio la Lombardia hanno istituito lo psicologo di base gratuito per i cittadini in cerca di supporto.

Inoltre, molte imprese hanno introdotto soluzioni a voucher welfare specifiche e lo sportello psicologico per offrire ascolto, analisi e consulenza in azienda.

 
 

Si parla di una vera e propria “economia del sonno”, secondo cui dormire senza preoccupazioni è fondamentale per l’economia di un Paese: dormire meglio per guadagnare di più, aumentare il Pil e rendere aziende e lavoratori non solo più soddisfatti, ma anche più produttivi.

Solo una notte insonne può innescare un aumento fino al 30% dei livelli di ansia, stando ad una ricerca dell’Università Berkeley della California.

Il wellbeing aziendale e i rischi del mancato benessere

In quello che oggi è il “ritorno alla normalità”, il posto di lavoro diventa quindi il contesto che più di ogni altro può influenzare direttamente il benessere mentale, fisico, economico e sociale dei lavoratori, con impatti diretti sulla salute delle famiglie e perciò della comunità.

Il contesto storico ha dato uno scossone alla scala dei bisogni e delle attenzioni rivolte alla salute psicologica, mai come prima messa così fortemente a rischio.  

In un recente sondaggio Ipsos condotto per il World Economic Forum in 30 Paesi, l’82% delle aziende intervistate considera la salute dei dipendenti una priorità, ma molte non hanno una strategia ben definita di benessere nella propria cultura aziendale, nell’attrazione di talenti e negli obiettivi di performance. Il 28% dei dipendenti dichiara di avere difficoltà a concentrarsi sul lavoro dopo la diffusione del virus a causa della propria instabilità emotiva, il 20% impiega più tempo per completare le proprie attività e il 15% ha problemi a pensare, ragionare o decidere. 

Le possibili conseguenze? Burnout, stress, ansia e quindi errori sul lavoro e scarse performance, tassi alti di assenteismo e turnover: tutti rischi a cui andare incontro e che denotano un ambiente di lavoro non sano. 

Vuoi puntare sul wellbeing dei tuoi dipendenti? Scopri come ti può aiutare il welfare aziendale.

Wellbeing in azienda e welfare: l’importanza di strategia e programmi

Per garantire un wellbeing aziendale stabile le Direzioni HR devono aumentare gli sforzi per prendersi cura delle persone, migliorarne l’engagement e rendere sostenibili i nuovi modelli di lavoro supportando i dipendenti con programmi welfare specifici e strategie che li aiutino a coltivare le relazioni professionali e un ambiente favorevole.

Sono numerosi gli incentivi e i benefit aziendali che è possibile oggi mettere a disposizione per il benessere dei dipendenti: dai buoni pasto, ai buoni acquisto per la spesa, lo shopping e il carburante, agli altri servizi per le esigenze della vita quotidiana e il tempo libero (istruzione, sanità, viaggi, sport, cultura, ecc.).

Ma non solo: anche iniziative di welfare aziendale meno conosciute, come il maggiordomo aziendale, la banca del tempo, il mercato a km zero, lo Sportello Genitori per la fase di adolescenza e servizi di People Care per dare supporto nello studio con metodo per i ragazzi, nella ricerca e selezione di assistenti familiari o contro la violenza sulle donne.
Ci sono inoltre realtà che hanno persino adottato la figura del Well-Being Manager per facilitare ulteriormente il work-life balance delle proprie risorse.

 
 

Le aziende stesse, dunque, possono creare le condizioni e farsi luogo privilegiato per promuovere un processo attivo di empowerment dei lavoratori da cui ottenere un aumento della produttività, un miglioramento della capacità di fidelizzazione e, quindi, di attrazione dei talenti, con conseguente realizzazione di un vantaggio competitivo e strategico. 

Benefit aziendali e più wellbeing grazie a Edenred Welfare e i servizi People Care

Nell’era della “nuova normalità” Edenred Welfare costruisce sistemi integrati che coprono le esigenze di tutte le tipologie di aziende e le accompagna nell’implementazione di piani di welfare in favore di una crescita all’insegna della sostenibilità.

Rendendo semplice l’accesso a benefit e servizi di People Care utili alla vita di ogni giorno, sostiene il reddito delle persone e delle loro famiglie e supporta concretamente i dipendenti con app e piattaforme di facile utilizzo e soluzioni per conciliare la vita personale e professionale, per continuare a spingere e premiare le performance. 

Con i buoni acquisto e i voucher welfare Edenred i dipendenti possono accedere a beni e servizi nella più ampia rete di strutture convenzionate per il welfare in Italia con queste caratteristiche:

  • massima spendibilità, semplicità e libertà di scelta in oltre 37.000 punti vendita;
  • oltre 24.000 retail dei brand più famosi e diffusi;
  • oltre 13.000 strutture convenzionate per i servizi: salute, benessere, istruzione e formazione, viaggi, sport e tempo libero.

Un welfare sostenibile dove il benessere nasce dalle persone ed è la loro soddisfazione a far crescere le aziende. 

I vantaggi per l’azienda e i dipendenti

In conclusione introdurre politiche di welfare che tutelino il dipendente, determinando oltre al raggiungimento di una soddisfazione personale anche benefici dimostrati sia nel breve che nel lungo periodo, è una soluzione win-win per imprese, lavoratori e società

Ecco quali sono i vantaggi per le aziende:

  • employee retention e turnover ridotto;
  • crescita della brand reputation;
  • contenimento del costo del lavoro;
  • attraction nuovi talenti;
  • raggiungimento dei risultati operativi e finanziari;
  • maggior sostenibilità e safety.

E questi alcuni dei vantaggi per i dipendenti:

  • maggior coinvolgimento e motivazione;
  • maggior fiducia e trasparenza;
  • senso di appartenenza ad un unico gruppo e obiettivi comuni;
  • soddisfazione;
  • migliori performance.

Vuoi saperne di più su tutte le opportunità e sui benefit per assicurarti un perfetto wellbeing aziendale?