Formazione e welfare aziendale: perché è una leva strategica per le imprese, PMI comprese
La formazione offerta dalle aziende è senz’altro uno degli elementi chiave di employee retention, per trattenere talenti e soprattutto per attrarre le nuove generazioni, per le quali non conta più soltanto la RAL, ma iniziano ad avere molto peso anche leve trasversali come questa.
Ne abbiamo discusso con Erica Vitolo, Trainer Consultant Manager della Direzione Welfare di Edenred Italia, che ci ha spiegato come puntare su un asset del genere contribuisca a rendere un pacchetto retributivo “appealing” per un candidato, in un mercato del lavoro sempre più competitivo.
Indice dei contenuti:
- Perché la formazione è parte del welfare aziendale
- Quali lavoratori possono beneficiare della formazione con il welfare aziendale
- Formazione come benefit
- Formazione e welfare aziendale: la normativa
- I vantaggi della formazione per i dipendenti
- Gli sgravi fiscali della formazione per dipendenti
- Formazione e informazione del piano welfare
Perché la formazione è parte del welfare aziendale
Quando parliamo di welfare aziendale parliamo di benessere a 360 gradi del dipendente, ci dice Erica, un wellbeing che abbraccia ogni sfera e che si traduce in uno stare bene nell’ambiente lavorativo, potendo disporre di soluzioni e strumenti che permettono di conciliare vita professionale e privata.
Il welfare aziendale ha la grande caratteristica di riuscire a offrire un piano di benefit “non calato dall’alto”, ma che è possibile indirizzare sulle singole necessità dei dipendenti permettendo in questo modo di costruire piani welfare individuali e su misura.
E la formazione è proprio uno dei servizi cardine della normativa welfare, tra quei servizi, identificati dal T.U.I.R., che non costituiscono reddito da lavoro dipendente, che l’azienda può erogare ai propri dipendenti senza alcuna tassazione applicata.
Un benefit flessibile, da considerare una validissima integrazione ai percorsi di sviluppo già offerti alle risorse dall’azienda.
Attraverso il welfare aziendale il dipendente ha la possibilità di selezionare soluzioni formative altamente customizzate, adatte ai propri interessi, predisposizioni e aspettative.
Quali lavoratori possono beneficiare della formazione con il welfare aziendale
Introdurre piani di welfare aziendale liberali, on top rispetto al pacchetto retributivo del dipendente, può dare dunque accesso, tra i tantissimi servizi, a pacchetti formativi strutturati e diversificati, che le risorse possono costruire sulla base delle proprie attitudini personali.
Aspetto rilevante è che possono beneficiarne tutti, senza limiti di reddito o inquadramento, laddove siano identificate internamente all’azienda categorie omogenee a cui destinare il piano di welfare.
Le aziende possono così erogare un importo libero, pro capite, alla categoria identificata, consentendo di godere di servizi senza alcuna tassazione applicata e senza che costituiscano valore imponibile per il dipendente.
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Formazione come benefit
Secondo l’articolo 51 comma 2 lettera f, la fruizione dei benefit legati alla formazione del dipendente avviene tramite voucher, modalità di fruizione dedicata anche ad altri servizi che l’azienda può includere nel piano welfare aziendale, come ad esempio salute, assistenza, sport, viaggi, cultura e tempo libero.
Per il dipendente è possibile richiedere i voucher in tempo reale direttamente online, tramite l’uso di piattaforme di welfare aziendale dedicate (se previste) e in tal modo accedere agilmente ai servizi di proprio interesse.
Nel caso della formazione, ad esempio, il dipendente potrà selezionare direttamente dalla rete dei partner e delle strutture convenzionate proposte l’ente che maggiormente gli interessa e usufruire dell’ampia offerta di istituti formativi., che possono essere sia pubblici che privati. In questo modo accede a corsi di lingue, scuole di informatica, percorsi di coaching, di mentoring; ma anche a corsi più legati al tempo libero come corsi di fotografia, chitarra, sportivi e molto altro.
Formazione e welfare aziendale: la normativa
La normativa di riferimento in questo caso è il T.U.I.R., ovvero il testo unico delle imposte sui redditi, e in particolare, come anticipato prima, l’articolo 51 comma 2 lettera f che sancisce che i servizi di formazione offerti dall’azienda al dipendente non costituiscono reddito da lavoro dipendente quando inseriti in un piano di welfare aziendale.
La normativa, inoltre, con l’art. 12 del T.U.I.R., concede ai beneficiari la possibilità di estendere i servizi anche al contesto familiare e nello specifico a coniuge, figli, fratelli e sorelle, suoceri, genero e nuora.
Come sottolinea Erica Vitolo:
“Il dipendente può quindi decidere di seguire un corso di lingue con il fratello, un corso di public speaking con il coniuge, un corso di fotografia con i figli… e questo è un aspetto importantissimo che allarga ulteriormente il perimetro del benessere, aprendo a uno scenario di long life learning per tutta la famiglia”.
I vantaggi della formazione per i dipendenti
Sicuramente poter erogare dei crediti al singolo dipendente e dargli l’opportunità di selezionare la formazione di proprio interesse, consente anche alle PMI di dedicare risorse economiche attraverso il welfare aziendale a un aspetto spesso tralasciato come quello dello sviluppo delle competenze.
In un mercato oggi sempre più competitivo, investire in formazione ha notevoli effetti, con impatti positivi che oltre al miglioramento del benessere del lavoratore comportano benefici in termini di performance e quindi di produttività.
E per far sì che il piano di welfare offerto generi un’iniziativa di successo, di cui il dipendente percepisce il valore aggiunto, si possono anche prevedere percorsi di training (webinar, sportelli, technical class, eventi) dedicati all’uso dello strumento welfare.
Si tratta di percorsi a cui le aziende possono ricorrere per aumentare la consapevolezza del dipendente verso i benefit a sua disposizione e tutti i vantaggi a lui riservati.
Gli sgravi fiscali della formazione per dipendenti
Ricapitolando dunque, i servizi formativi messi a disposizione dal welfare sono completamente esentasse e non costituiscono reddito da lavoratore dipendente. In buona sostanza, ci spiega Erica
“Il welfare crea un sistema WIN-WIN“, precisa Erica Vitolo. “L’azienda mette a disposizione un credito spendibile in servizi di formazione. Un esempio? Un credito di 1.000 euro permette al dipendente di disporne integralmente, accedendo a un percorso formativo di quel valore”.
Inoltre:
"Percepire corsi di formazione come benefit all’interno di un piano welfare consente così al dipendente di godere, attraverso il credito a lui riservato, di un potere d’acquisto in media di circa il 40% in più per quel medesimo corso fruito senza welfare"
Formazione e informazione del piano welfare
Offrire un piano di welfare aziendale ai propri dipendenti è senza dubbio motivo di attrattiva per le risorse. Ecco perché è importante che la formazione accompagni l’introduzione del welfare in azienda per informare sulle varie iniziative ad esso collegate, mettendo in luce i vantaggi fiscali, i servizi, le modalità di fruizione dei benefit in modo chiaro e semplice.
La mission di Edenred, racconta in chiusura Erica, si fonda su questo al fine di ottenere, come principale obiettivo, piani di welfare aziendale di successo e di cui i dipendenti ne apprezzino il valore.
Edenred riserva alla formazione dei propri clienti e delle loro risorse un team di Trainer Consultant, specializzato in welfare aziendale. Ciascun progetto formativo è seguito da uno o più trainer dedicati alla progettazione, erogazione e rendicontazione delle attività formative proposte.
Ciascun Trainer, in sinergia con il Project Manager assegnato, pianifica e propone modalità e strumenti migliori per l’erogazione degli interventi formativi, volti a valorizzare il piano, massimizzare le adesioni dei beneficiari e promuovere una percezione positiva dell’iniziativa introdotta.
Le soluzioni formative proposte sono fortemente personalizzate e progettate sulle esigenze della popolazione aziendale coinvolta: gli interventi sono declinati nei contenuti, strumenti e approcci a seconda della tipologia dei beneficiari coinvolti, con un catalogo che offre differenti format e che prevede soluzioni riservate non soltanto ai dipendenti beneficiari del piano:
- formazione welfare specifica: interventi formativi ad hoc anche per le figure
gestionali (quali HR, finance, paghe, sindacati) e per gli Ambassador del welfare, seprevisti, con lo scopo di fornire loro una “cassetta degli attrezzi” utile a comunicareinternamente al meglio le potenzialità dell’iniziativa aziendale introdotta; - formazione welfare ai beneficiari: per guidare e informare i dipendenti sulle
potenzialità del piano welfare, favorendone così l’adesione e l’utilizzo dello stesso.
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