Cultura aziendale
28 Gen 2023
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Cos’è e perché è importante la motivazione al lavoro

Non sentirsi coinvolti al lavoro è deleterio in primis per il lavoratore, ma anche per le aziende. Un contesto di scarsa motivazione rischia, infatti, di compromettere il business, scopriamo insieme perché valorizzare il proprio capitale umano è fondamentale.
Autore
Redazione
motivazione al lavoro

La mancanza di motivazione sul lavoro è uno stato d’animo che tutti nella vita ci siamo trovati ad affrontare almeno una volta. Può avere ragioni personali o ambientali diverse e si concretizza nell’assenza di quegli stimoli necessari che ci spingono all’azione.
Se è vero che spesso si tratta di una fase fisiologica passeggera, è altrettanto vero che essere demotivati al lavoro può avere conseguenze sulla produttività e quindi ripercuotersi sull’organizzazione stessa. Approfondiamo meglio ragioni e soluzioni.

Un mercato lavorativo in continua evoluzione

La sovrapposizione, sempre più complessa, tra vita professionale e personale, il nomadismo digitale e il lavoro agile, così come la veloce obsolescenza delle competenze per via della trasformazione digitale, rappresentano gli elementi cardine di una trasformazione del lavoro che va di pari passo con i cambiamenti profondi innescati negli anni della pandemia. 

Sono nate nuove esigenze nelle persone, il fenomeno Great Resignation ne è una lampante dimostrazione, per cui le scelte d’investimento delle aziende spesso hanno dovuto tenerne conto per frenare il turnover ed evitare che il lavoro “immateriale” da remoto acuisse le distanze tra aziende e risorse.   

Ma cosa c’entra questo con la motivazione sul lavoro? È lo specchio del fatto che le aziende stanno perdendo la capacità di intercettare i bisogni dei propri dipendenti?

Quando si perde la motivazione al lavoro?

I principali sintomi di un calo di motivazione nel lavoro sono la difficoltà di concentrazione, la mancanza di entusiasmo e di stimoli positivi, che possono spesso portare ad una scarsa produttività. È importante, dunque, cercare di capire le cause scatenanti.

I dipendenti motivati sono il primo ingrediente all’interno di un’organizzazione che punta alla soddisfazione aziendale e all’incremento dei propri profitti. Notti insonni, stress e vita frenetica possono ridurre le energie e la volontà di svolgere le proprie mansioni, ma si tratta di alterazioni episodiche che, in genere, non producono danni sull’operato e sulla valutazione di ciò che si fa. Esistono invece motivi strutturali all’interno dell’azienda che non permettono al dipendente di valorizzare il proprio talento e la professionalità.

Quali elementi influenzano la motivazione

Le motivazioni positive principali sono quelle legate direttamente al lavoro in sé. Si tratta di motivazioni dirette capaci non solo di motivare nella quotidianità, ma anche di incrementare la qualità delle performance portandole ad alti livelli. 

  • Il piacere di lavorare: quando è il ruolo stesso a motivare, le persone sono in grado di lavorare traendo piacere e soddisfazione dalla professione.
    Il piacere di lavorare è un istinto che porta ad avere passione per l’apprendimento, curiosità di sperimentare cose nuove e affrontare sfide e problemi.
  • Lo scopo: quando l’impatto del lavoro rappresenta un vero valore e crea identificazione, ecco che la motivazione diventa lo scopo stesso dell’attività professionale.
  • Il potenziale e la crescita personale: quando la professione alimenta e rafforza il potenziale individuale, il risultato del lavoro crea un miglioramento personale.
  • Sapere che un’azienda si interessa ai bisogni: le diverse iniziative di welfare aziendale agiscono sul livello di engagement dei dipendenti, di motivazione al lavoro e, come diretta conseguenza, sulla loro produttività.
    Se i collaboratori sono più soddisfatti, saranno anche più disponibili a impegnarsi e a produrre secondo i tempi e gli obiettivi fissati.

Il welfare aziendale può avere un ruolo cruciale per la motivazione al lavoro. Scopri come con una consulenza gratuita. 

Cosa possono fare i dipendenti per ritrovare la motivazione

Ecco  alcuni spunti di riflessione affinché i dipendenti possano provare a ritrovare gli stimoli perduti.

  • Identificare le cause: a volte è necessario fermarsi un attimo a pensare: come si è creata questa situazione? Perché questo disagio? Quando è iniziato?
    Sono tutti fattori che è necessario rendere espliciti, perché tante volte nelle indagini di questo tipo ci si ferma agli aspetti superficiali. Potrebbe essere, per esempio, che la vera causa dell’assenza di motivazione non sia tanto il lavoro in sé ma un collega o un superiore con cui si lavora male o un eccessivo impegno nelle trasferte.
  • Fare una lista: se si fatica a identificare la causa della propria demotivazione, si può provare a fare una lista degli aspetti positivi e negativi del lavoro.
  • Ritrovare la motivazione iniziale: provare a ricordare il momento in cui è iniziato il lavoro. Quali erano le spinte e quali le aspettative? Si sono concretizzate? Perché no?
  • Non sottovalutare il riposo: si può perdere la motivazione anche per eccesso di zelo. A volte si mette tanto impegno in un’attività da dimenticare tutto il resto. Il nostro essere umani, però, non è solo “lavoro”, ma anche affetti e interessi personali. Mettere sé stessi nella chiusura di un progetto è importante e motivante ma è fondamentale prevedere un “tempo di recupero” tra un impegno importante e il successivo. Ciò renderà più contenti, rigenerati e quindi anche più creativi!
  • Aggiornamento: la crescita personale è fondamentale: espandere i propri orizzonti è sempre consigliabile per trovare nuovi spunti e stimoli. Si può provare ad allargare le proprie vedute sul lavoro che si sta facendo chiedendo di frequentare corsi di formazione e aggiornamento specifici, in grado di arricchire il proprio know-how.

Cosa possono fare le aziende per motivare i propri dipendenti

Ecco alcuni consigli che potrebbero incoraggiare le persone ad adottare un comportamento proattivo e motivato sul lavoro.

  • Creare un ambiente di lavoro stimolante: è importante assicurarsi che l’ambiente di lavoro sia piacevole, organizzato, pacifico e favorisca produttività, creatività e innovazione. In un ambiente salutare e positivo i dipendenti si sentiranno sicuramente più determinati a produrre di più e a lavorare meglio.
  • Incoraggiare il lavoro in team: le relazioni interpersonali sul lavoro sono la più importante connessione che i dipendenti hanno con l’azienda e queste fanno sì che si crei un importante meccanismo motivazionale. Mantenere una buona relazione con i colleghi è essenziale per il buono sviluppo delle attività e permette una maggiore interazione con il gruppo migliorando il lavoro in team.
  • Fissare obiettivi raggiungibili: poche cose sono più motivanti di una sfida. Spingere le persone a superare i propri limiti in modo da raggiungere determinati obiettivi è un ottimo modo per promuovere la motivazione sul lavoro e incoraggiarli a contribuire in maniera più rilevante al raggiungimento dei risultati attesi. Questi obiettivi devono essere però in linea con le dinamiche organizzative e con la realtà. Stabilire target irragionevoli o irraggiungibili (anche in termini temporali) non solo scoraggerà i singoli dipendenti, ma provocherà anche un senso di frustrazione e fallimento dell’intero team.
  • Prevedere benefit e servizi per migliorare il benessere e la conciliazione dei tempi vita-lavoro: le politiche di welfare oggi possono rappresentare una leva strategica per creare motivazione e a cui le aziende di tutte le dimensioni possono ricorrere per rispondere realmente alle nuove esigenze sociali mettendo al centro dell’organizzazione la persona, con un approccio sempre più human centric e improntato al wellbeing.

Il ruolo del welfare aziendale per la motivazione al lavoro

Riconoscersi in una cultura aziendale, condividerne i valori, trovare realtà con un clima positivo e sempre più attente e recettive di tutti i variegati bisogni dei dipendenti, sono solo alcuni dei parametri che trattengono oggi una risorsa in azienda e attraggono nuovi talenti. 

Premiare i dipendenti per la loro buona performance è un altro modo per aumentare la motivazione. Benefit come ad esempio i buoni pasto, i buoni acquisto e quelli benzina hanno il vantaggio di essere defiscalizzati e aumentano la qualità della vita dei dipendenti.
Grazie a questi strumenti le persone possono avere un credito per un’alimentazione equilibrata, per rendere più efficienti i propri spostamenti o semplicemente per svolgere attività nel tempo libero e fare ciò che appassiona al di fuori del lavoro.

 
 

La maggior parte degli studi porta alla conclusione che la produttività in azienda dipenda dall’atteggiamento delle persone verso il proprio lavoro, che la motivazione sia condizionata dal morale e che questo sia influenzato dal tipo di legami e relazioni prevalenti nell’ambito del gruppo di lavoro.

È bene dunque non sottovalutare tutti questi aspetti, perché se com’è comprensibile ogni azienda si aspetta che ciascun dipendente dia il meglio ogni giorno, raggiungendo gli obiettivi,
un’organizzazione aziendale efficace dovrebbe prevedere ricompense per il buon lavoro del team.   

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