Burgez: come nasce l’idea della prima hamburgheria italiana

Qualità dell’offerta, grande attenzione alle materie prime e una strategia di marketing e comunicazione che si basa sul non convenzionale e sull’“irriverenza”. Se volessimo sintetizzare Burgez, potremmo dire così, ma di fatto la catena di hamburger italiana in stile americano è molto di più. 

In questa intervista cerchiamo di capire com’è nata e come ha fatto a diffondersi da Milano a Napoli, passando per Roma, Firenze e Bologna, solo per dire alcune delle città in cui è presente. Con uno sguardo, ovviamente, alla pausa pranzo e al rapporto che Burgez ha con Edenred Italia. 

Com’è nata l’idea di Burgez che è di fatto una catena di hamburger italiana in mezzo a tante americane? E perché questo nome?

“Burgez è nata nel 2016. In mezzo al fiorire di tante hamburgerie gourmet volevamo realizzare il vero hamburger statunitense e pertanto puntare su una catena di hamburger di qualità e tutta italiana. La scelta del nome è arrivata dopo mesi in cui ci stavamo arrovellando e alla fine è ricaduta su Burgez”. 

Un nome che sicuramente è di facile memorizzazione e che ha portato bene alla vostra crescita: al momento quanti sono i locali aperti in Italia e dove si trovano? E la pandemia quale impatto ha avuto sul vostro business e sul comportamento dei vostri clienti?

“Il diciannovesimo punto vendita aprirà a Napoli il 16 aprile e subito dopo ci sarà il ventesimo punto vendita a Roma, dove siamo già presenti con un punto vendita da più di un anno.
Burgez è presente a Milano con 8 punti vendita e poi a Torino, Genova, Monza, Bergamo, Como, Brescia, Verona, Bologna e Firenze.
Il nostro modello di business è molto improntato sul delivery: durante la pandemia, infatti, quando i ristoranti erano chiusi, noi abbiamo comunque lavorato molto bene. Dobbiamo dire che i clienti erano già abituati da anni a consumare i nostri Burgez in questa modalità oltre che in sala quindi questo ci ha sicuramente avvantaggiato”. 

Di recente avete creato un menù ad hoc per il pranzo: da dove è nata questa esigenza e che tipo di pubblico volete raggiungere?

“Da pochi giorni abbiamo realizzato un menù da 8 euro per andare incontro alle esigenze degli impiegati e degli studenti che, visto il periodo, hanno sempre meno possibilità di spesa. In un momento in cui in tutti i settori si vede un aumento dei prezzi, possiamo dire che abbiamo voluto porci in controtendenza e ascoltare i bisogni delle persone”.

La vostra caratteristica è di essere un fast food un po’ diverso dal solito che non punta solo e tanto sulla velocità, ma anche sulla qualità e sul dare un prodotto che sia allo stesso tempo sano. Che è poi anche un obiettivo condiviso di Edenred con i Ticket Restaurant ® ossia garantire una pausa pranzo salutare.
Come vengono preparati i vostri prodotti? Potresti raccontarci in cosa si differenziano dagli altri sia nella scelta delle materie prime che appunto della preparazione?

“Noi siamo un fast food di qualità, cosa che nel mondo anglosassone è diffusa da tempo, mentre per quel che riguarda l’Italia Burgez è stato il primo a fare un ragionamento di questo tipo. Siamo un fast food perché la tipologia di somministrazione e la velocità del servizio sono classici del fast food, ma la qualità del prodotto si allontana moltissimo da quella dei classici e blasonati fast food statunitensi.
La nostra carne, per esempio, è fresca e cotta al momento. Le nostre salse sono originali e anch’esse fresche. Il nostro pane invece viene proprio dagli Stati Uniti perché volevamo presentare al cliente italiano il vero bun (panino soffice, ndr) per hamburger americani. Il risultato è che da Burgez si mangia il vero e originale hamburger”.

I vostri clienti possono comprare gli hamburger e godere della loro qualità anche usando i Ticket Restaurant ®: perché avete scelto di affidarvi a Edenred?

“Perché ovviamente Edenred è leader del mercato e ci troviamo molto bene con il vostro modo di gestire il servizio e l’attenzione che prestate ai clienti, oltre ad apprezzare la vostra presenza su tutto il territorio italiano. Puntare sulla qualità vuol dire anche questo. Inoltre siamo in sintonia con il vostro obiettivo di promuovere una pausa pranzo equilibrata.”. 

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Il tono di voce della vostra comunicazione è volutamente irriverente. Perché puntate su questo tone of voice?

“Semplicemente perché il tono di voce delle altre aziende, al contrario, è volutamente riverente, e questo non ci è mai piaciuto”.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

“Espanderci in tutta Italia arrivando sempre di più al Sud dove stiamo avendo un’enorme richiesta. Ma non ci fermiamo mica qui: allo stesso tempo abbiamo intenzione di aprire almeno 10 punti vendita a Roma”.
I veri amanti degli hamburger sono avvisati.

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